martedì 16 ottobre 2012

Torino. Estate 1984.



Mia madre deve andare al mercato e stamattina ci lascia riposare. Noi bambine dormiamo in soggiorno perché la casa è molto piccola. Apro gli occhi e mi accorgo che non sono sola perché sento il respiro di mia sorella che dorme accanto a me. Non mi muovo e resto a guardare nella penombra gli oggetti nella stanza. I raggi del sole filtrano dalle imposte di legno marrone della portafinestra che dà sul terrazzo. Fa caldo, ma mi piace sentire sulle gambe nude il lenzuolo morbido. Improvvisamente realizzo che mia madre non c'è e che siamo sole.
Guardo verso le imposte e vedo che sono chiuse con il solito catenaccio nero che i miei usano quando

ci lasciano da sole in casa. Ho un senso di smarrimento e mi sento in trappola. All'improvviso arriva da una radio lontana la voce di Alice che canta I treni di Touzer. E' dolce e mi rassicura. Mia madre le somiglia molto e vorrei che avesse anche la sua stessa voce. 
(Ricordi in forma di narrazione)

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