mercoledì 29 gennaio 2014

Poesia in volume



Cari amici,
sono felice di comunicarvi che la mia poesia dal titolo "Amo ciò che ne resta" è stata inserita nel volume antologico dal titolo Se soltanto partissimo che uscirà per l'Erudita Giulio Perrone Editore nell'ambito del progetto Incontri poetici e che contiene in apertura alcuni testi di Dacia Maraini (poetessa ospite del volume) oltre all'introduzione di Letizia Leone.
Il libro sarà presentato
sabato 1 febbraio alle ore 19,00 
presso il Radio Wuonz Live Club 
(via Nemorense, 145 - Roma).
Introdurrà l'incontro Letizia Leone 

Durante la serata gli autori leggeranno le poesie.
Buona serata!
m.l.

P.S.
Il volume avrà un prezzo di copertina di 15 euro e potrà essere acquistato durante la serata, ordinato a mezzo mail alla Casa Editrice oppure direttamente da me (gigia0@yahoo.it)

domenica 26 gennaio 2014

Roma 1989



È avventizio il mio essere reale.
Sleale è insistere su chi sono io.
Il punto di partenza è scontato
l'arrivo è certo nello stato
attuale: morte come sostanza
o strato finale di un cuore malato.
Oh, vorrei rinascere, ritornare indietro
ma non posso. Troppo ho peccato
di peccati non miei, attribuiti
a posteri, mancati inganni.
Cerco amori nuovi, violente sere.
Perdono chiedo a chi non amai.
Forse verrò domani ad un prato
verde, e non sarò più solo.


(Dario Bellezza)


venerdì 24 gennaio 2014

Mi ero tagliata i capelli, scurite le sopracciglia



Mi ero tagliata i capelli, scurite le sopracciglia,
aggiustata la piega destra della bocca, assottigliato
il corpo, alzata la statura. Avevo anche regalato
alle spalle un ammiccamento trionfante. Ecco ragazza
ragazzo
di nuovo, per le strade, il passo del lavoratore,
niente abbellimenti superflui. Ma non avevo dimenticato
il languore della sedia, la nuvola della vista.
E spargevo carezze, senza accorgermene. Il mio corpo
segreto intoccabile. Nelle reni
si condensava l'attesa senza soddisfazione; nei giardini
le passeggiate, la ripetizione dei consigli,
il cielo qualche volta azzurro
e qualche volta no.


(Patrizia Cavalli, da Poesie, Einaudi 1999)


sabato 18 gennaio 2014

Presentazione poesia in volume

Cari amici,
sono felice di comunicarvi che la mia poesia dal titolo "Amo ciò che ne resta" è stata inserita nel volume antologico dal titolo 

Se soltanto partissimo che uscirà per l'Erudita Giulio Perrone Editore nell'ambito del progetto Incontri poetici e che contiene in apertura alcuni testi di Dacia Maraini (poetessa ospite del volume) oltre all'introduzione di Letizia Leone.
Il libro sarà presentato

sabato 1 febbraio alle ore 19,00 
presso il Radio Wuonz Live Club 
(via Nemorense, 145 - Roma).

Introdurrà l'incontro Letizia Leone
Durante la serata gli autori leggeranno le poesie.
Buona serata!
m.l.

P.S.
Il volume avrà un prezzo di copertina di 15 euro e potrà essere acquistato durante la serata, ordinato a mezzo mail alla Casa Editrice oppure direttamente da me (gigia0@yahoo.it)

venerdì 17 gennaio 2014

Se anche avessimo il potere di sollevare






Se anche avessimo il potere di sollevare
oltre le case e le strade azzurre
questo carico di ombre, di dubbi
che ci consuma come pietra sulla soglia,
e una nuvola potesse portar via d'un tratto
a disperderne il sale sulle acque del mare,
acconsentiremmo noi a gettarvi soltanto
questi margini della poesia, a rimanere
quaggiù, nell'erba viva
come una foglia abbandonata dal cielo?



Poesia n. 289 Gennaio 2014
Guy Goffette. Alla ricerca delle parole definitive
a cura di Roger Grénier e Gio Batta Bucciol



martedì 14 gennaio 2014

Informazione viva



Allora ho pensato a te,
che mi chiamavi e alzando
quel poco lo sguardo ho osservato
prima indistinta, come una suggestione,
infine quasi chiara, una forma
avanzare, oscillare. Come una nave,
о dì sicuro una nave
che rompeva l'orizzonte arrivando
in una strana, confusa evanescenza.
Come un messaggio sbucava, come
un'informazione viva
о superstite, integra,
emersa da un nero immenso tutto.

(Maurizio Cucchi, da Come una nave, L'Arca Felice, 2008)


domenica 12 gennaio 2014

Vorrei ricondurre tutto, ora





Vorrei ricondurre tutto, ora,
alla nobile pulizia dei gesti,
delle parole e dei silenzi,
dei saluti e delle confessioni,
tra noi senza più sprechi,
né equivoci o falsi pudori,
senza la noia delle circostanze
o la sfiducia desolata delle cose.


(Maurizio Cucchi)

mercoledì 8 gennaio 2014

Nelle finestre i giorni


*

Nelle finestre i giorni.
Si animano pochi visi,
venuti senza chiedere mai perché ne ho bisogno.
Dove comincio anch’io. Dove finisco
è una lunga luna, il grande nero delle montagne.

Mi sembrava una notte con la neve oggi
la piccola spesa, i pochi soldi, la tua piccola felicità.
E anch’io ho visto le montagne, mamma, non sempre,
ma ho visto le montagne.
I sassi rotolano giù, basta non gridare.


(Mario Benedetti, da Umana Gloria, Mondadori, 2004)

lunedì 6 gennaio 2014

Non sapevo se le mie parole erano le stesse



*
Non sapevo se le mie parole erano le stesse
per tutti, la mia notte
se era la stessa nessuno lo diceva.
Valli, ogni volta che venivo,
erba ripetevo, adesso è ancora questa erba,
e alberi, toccarli, dire alberi.
Viale che non guardo,
rimasto come lo sapevo ma neppure un viale.
E cammino anche più in là di me
adesso che piangere è pioggia,
e stare soli è più grande.



Mario Benedetti, da Umana Gloria, Mondadori, 2004.


domenica 5 gennaio 2014

Penso a come dire questa fragilità che è guardarti



*

Penso a come dire questa fragilità che è guardarti,
stare insieme a cose come bottoni o spille,
come le tue dita, i tuoi capelli lunghi marrone.
Ma d’aria siamo quasi, in tutte le stanze
dove ci fermiamo davanti a noi un momento
con la paura che ci ha assottigliati in un sorriso,
dopo la paura in ogni mano, o braccio, passo,
che ogni mano, o braccio, passo, non ci siano.

(Mario Benedetti, da Umana gloria, ed. Mondadori, 2004) 


sabato 4 gennaio 2014

Un anno… Tratteneva la sua stella


*

Un anno… Tratteneva la sua stella
il cielo del”Avvento. Sulla bocca
senza febbre o paura la mia mano
ti disegnava, oscura, una parola.
E la sfera dell’anima e dell’anno
vibrava in cima a uno zampillo d’oro
alto e sottile, il sangue.

Ne tremavano
sorridenti gli sguardi – all’accostarsi
buio di quel guardiano incorruttibile
che nei giardini chiude le fontane.
Capodanno ’53-’54



(Cristina Campo) 

venerdì 3 gennaio 2014

Ora tu passi lontano



Ora tu passi lontano, lungo le croci del labirinto,
lungo le notti piovose che io m’accendo
nel buio delle pupille,
tu,senza più fanciulla che disperda le voci…

Strade che l’innocenza vuole ignorare e brucia
di offrire, chiusa e nuda senza palpebre o labbra!

Poiché dove tu passi è Samarcanda,
e sciolgono i silenzi tappeti di respiri,
consumano i grani dell’ansia –

attento: fra pietra e pietra corre un filo di sangue,
là dove giunge il tuo piede.


(Cristina Campo da Passo d'addio)