lunedì 28 settembre 2015

So con esattezza cosa sogno



So con esattezza cosa sogno:
una voce dal petto – solo mia –
con il do di ogni canto d’inizio
ciò che per lingua spenta
chiamiamo morte e suo timore.

Al buio ci si abitua
quanto più si accantona il conforto della luce
quando si impara che l’uno
è la sponda secca dell’altra
ai lati di uno stesso fiume.

Conosco quel tipo di coraggio: dimenticare la stella
la candela il calore del giorno
farne a meno – amandoli in silenzio –
in un meno uguale alla marea
che si abbassa conservando i confini
l’orma delle barche la sabbia-arata del mare.

Si batte la fronte
– la notte come un muro.

Nel bruciore
si stringe una diversa luce
quel fulgore privo di memoria
che qualche volta cinge
ciò che per suono muto – ancora – non ha nome.

(Antonella Anedda, da Notti di pace occidentale, Donzelli, 2001)

mercoledì 23 settembre 2015

Piove



Piove, e se piovesse per sempre
sarebbe questa tua carezza lunga
che si ferma sul petto, le tempie;
eccoci, luccicante sorella,
nel cerchio del tempo buono, nell'ora
indovinata
stiamo noi, due sguardi versati in un corpo,
uno stare senza dimora
che ci fa intangibili, sottili come un sentiero
di matita
da me a te né dopo né dove, amore,
nello scorrere
quando mi dici guardami bene, guarda:
l'albero è capovolto, la radice è nell’aria.

(versi di Pierluigi Cappello Mandate a dire all'imperatore e fotografia di Elisabetta Spreafico)

domenica 20 settembre 2015

Iam Ver Egelidos Refert Tepores (Ed ora la primavera riporta il caldo)


Catullo saluta la nuova stagione.
Ora la primavera si dischiude.
Ora l'equinozio cessa le sue furie blu si quietano
Come pagine.
Ti dico lascia Troia lascia la terra che brucia, loro
l'han già fatto.
Guarda cambieremo tutto tutti i significati
Tutte le chiare città d'Asia tu e io.
Ora la mente non è anch'essa un'avida precipitosa
vagabonda?
Ora ai piedi crescono foglie così felici di vedere di chi
il verde adeschi.
Aspetta.
O tesoro non andare.
Indietro per la vecchia via percorri una nuova via.



(Anne Carson, Dalla parte di Lesbia - e del fratello)

mercoledì 16 settembre 2015

Se il nostro luogo è dove



Se il nostro luogo è dove
il silenzioso guardarsi delle cose
ha bisogno di noi
dire non è sapere, è l’altra via,
tutta fatale, d’essere.
Questa la geografia.
Si sta così nel mondo
pensosi avventurieri dell’umano,
si è la forma
che si forma ciecamente
nel suo dire di sé
per vocazione.

(Silvia Bre, da La fine di quest’arte)

venerdì 4 settembre 2015

Manie



Io sono colei che scrive
inutilmente,
e prende sul serio
un mestiere sciocco.
Vengo da una tana di sogni.
La rete in cui s'ingrassano
stanze notturne, vaneggianti.
Delirio sull'orlo dell'abisso
che finge davanti alla luce.

Io sono l'insensata
trattenuta inutilmente in un vertice di fiamme
o nel mazzo di nulla che lancio in aria.

(Carmen Yànez, da Cardellini della pioggia)